La Camera di commercio della Romagna informa che sta procedendo al rilascio d’ufficio dei domicili digitali, con contestuale applicazione di sanzioni per le imprese che non abbiano comunicato il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (pec) al Registro delle Imprese o per quelle il cui indirizzo di pec non sia più valido.

Tutte le imprese, individuali e societarie, infatti hanno l’obbligo di comunicare il proprio domicilio digitale/indirizzo pec iscritto al Registro delle Imprese, come previsto dal decreto legislativo 76/2020, convertito nella legge 120/2020, che ha fissato al primo ottobre 2020 il termine per regolarizzare le proprie iscrizioni e dotarsi di un indirizzo pec valido  (aver quindi provveduto a fare i relativi rinnovi).

 

Le sanzioni previste dalla legge vanno dai 60,00 euro per le imprese individuali ai 412,00 euro per ciascun legale rappresentante, per l’omessa comunicazione da parte delle società.

Il domicilio digitale sostituisce il recapito fisico per l’invio delle comunicazioni ufficiali da parte della Pubblica Amministrazione, come atti, notifiche e avvisi. Tali comunicazioni hanno lo stesso effetto giuridico di quelle inviate a mezzo raccomandata e si intendono notificate non appena rese disponibili nel domicilio digitale, indipendentementedall’avvenuta lettura da parte del destinatario. Per questo è importante presidiare regolarmente la situazione della propria casella pec.

Il domicilio digitale assegnato d’ufficio consentirà alle imprese solamente di ricevere comunicazioni e notifiche, ma non anche di inviarle.

Le imprese che ancora non siano in regola possono ancora iscrivere la propria pec nel Registro delle Imprese, fino all’attribuzione da parte dell’ufficio, ed evitare così l’assegnazione d’ufficio del domicilio digitale e la contestuale applicazione di sanzioni.

Per verificare la regolarità della propria posizione e per informazioni sulla modalità di comunicazione dell’indirizzo della propria casella di Pec è possibile consultare la pagina informativa domiciliodigitale.unioncamere.gov.it dove è disponibile anche un canale di assistenza dedicato, previa prenotazione di appuntamento telefonico.

Si avvicina la scadenza del pagamento del Diritto Annuale per l’Albo Nazionale Gestori Ambientali in riferimento all’anno 2023.

Il pagamento dovrà essere effettuato esclusivamente con modalità telematica entro il 30 Aprile 2023. 

Per poter procedere al pagamento è necessario accedere alla propria posizione aziendale nel portale dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali

Il nostro Studio è a Vostra disposizione per effettuare il conteggio ed il relativo pagamento.

Entro il 31 gennaio 2023, i Datori di Lavoro che hanno impiegato, nel corso dell’anno 2022, lavoratori con contratto di somministrazione, devono comunicare alle rappresentanze sindacali aziendali (RSA) ovvero alla rappresentanza sindacale unitaria (RSU) o, in mancanza, agli organismi territoriali di categoria delle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale:

  • il numero dei contratti di somministrazione di lavoro conclusi;
  • la durata dei contratti;
  • il numero e la qualifica dei lavoratori utilizzati.

L’invio potrà avvenire tramite:

  • consegna a mano,
  • raccomandata con ricevuta di ritorno,
  • posta elettronica certificata (PEC).

Si ricorda che la norma (art. 40, co 1, decreto legislativo n. 81/2015) prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 250,00 a 1.250,00 euro in caso di mancato o non corretto assolvimento dell’obbligo comunicativo, pertanto si prega di contattare il proprio consulente dell’ufficio paghe entro il 26/01/2023 per predisporre tale adempimento per tempo.

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) intende promuovere e sostenere le imprese di eccellenza nei settori della ristorazione e della pasticceria e valorizzare il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano attraverso l’erogazione di contributi per l’assunzione con contratto di apprendistato di giovani diplomati nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalita’ alberghiera.

 COS’È Il Fondo finalizzato a promuovere e sostenere le imprese di eccellenza nei settori della ristorazione e della pasticceria e a valorizzare il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano.
A CHI SI RIVOLGE  

– imprese operanti nel settore “Ristorazione con somministrazione” (ATECO 56.10.11) iscritte ed operanti come attive del Registro imprese da almeno 10 anni oppure che hanno acquistato nei 12 mesi precedenti la data del 08 agosto 2022 prodotti DOP, IGP, SQNPI, SQNZ e biologici per almeno il 25% del totale dei prodotti acquistati nello stesso periodo;

– imprese operanti nel settore “Gelaterie e pasticcerie” (ATECO 56.10.30) e “Produzione di pasticceria fresca” (ATECO 10.71.20) iscritte ed operanti come attive del Registro imprese da almeno 10 anni oppure che hanno acquistato nei 12 mesi precedenti la data del 08 agosto 2022 prodotti DOP, IGP, SQNPI e biologici per almeno il 5% del totale dei prodotti acquistati nello stesso periodo;

AGEVOLAZIONE  

Contributo a fondo perduto fino al 70% delle spese ammissibili con un massimale di contributo pari a 30.000 euro. Sono ammissibili le spese relative alla remunerazione lorda relativa all’inserimento nell’impresa, con contratto di apprendistato, di giovani diplomati nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, i quali devono avere i seguenti requisiti:

– Aver conseguito un diploma di scuola secondaria superiore presso un Istituto professionale di Stato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (IPSEOA) da non oltre 5 anni;

– Non aver compiuto, alla data di firma del contratto di apprendistato, i trenta anni di età.

Le spese devono essere sostenute successivamente alla presentazione della domanda di contributo.

COME SI ACCEDE  

Le modalità di presentazione e le specificazioni relative alle spese ammissibili saranno definite con successivo decreto direttoriale.

APERTURA  

I termini di apertura saranno definiti con successivo decreto direttoriale.

 

La regione Emilia Romagna ha pubblicato un bando per la riqualificazione energetica ed antisismica delle imprese in Emilia-Romagna.

Agevola investimenti di riqualificazione energetica degli edifici, realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo, miglioramento/adeguamento sismico degli edifici.

Gli interventi devono essere effettuati su edifici già dotati di impianti di climatizzazione in uso (quindi non per edifici di nuova costruzione) e consentire una riduzione del fabbisogno energetico.

L’investimento minimo è pari a 50.000 euro, quindi si deve trattare di progetti abbastanza strutturati e corposi, ed è subordinato all’accensione di un mutuo.

Infine, data la data di apertura abbastanza vicina (31 gennaio) e la circostanza che al raggiungimento delle 400 domande la piattaforma verrà chiusa anticipatamente, è necessario muoversi anticipatamente per preparare i documenti tecnici (APE ante e simulazione di APE post, computo metrico estimativo, ecc..).

A CHI SI RIVOLGE
Imprese singole aventi qualunque forma giuridica, aggregazioni di imprese in forma di contratto di rete (escluse le ATS), soggetti giuridica iscritti al REA, consorzi con attività esterna, regolarmente iscritte al Registro imprese ed aventi sede operativa o unità locale in cui si realizza il progetto in Emilia-Romagna.

AGEVOLAZIONE
Contributo a fondo perduto nella misura massima del 25% della spesa ammissibile e di importo massimo pari a 150.000 euro. Sono previste maggiorazioni di intensità al ricorrere di alcune condizioni.

La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato il bando a sostegno degli investimenti produttivi delle imprese.

È rivolto alle sole imprese operanti nel settore manifatturiero e dei servizi alla manifattura (ad esempio logistica e movimentazione merci, elaborazione dati e produzione di software, certificazione e prove di laboratorio, ecc…) per progetti di investimento che riguardino l’implementazione di tecnologie e sistemi finalizzati all’introduzione di innovazioni di processo, di prodotto, di servizio ed organizzative.

Gli investimenti devono avere una dimensione finanziaria minima non inferiore a € 50.000, mentre l’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto, nella misura massima del 20% o del 40% della spesa ammessa, a seconda che l’impresa acceda o meno ad un mutuo bancario.

L’apertura è fissata per il 7 febbraio ed è prevista la chiusura anticipata al raggiungimento delle 400 domande presentate.

COS’È
L’agevolazione che mira a rafforzare i sistemi produttivi regionali al fine di renderli più reattivi e resilienti promuovendo la competitività e la sostenibilità delle imprese manifatturiere e di quelle operanti nell’ambito dei servizi alla produzione tramite il sostegno a investimenti di carattere innovativo e sostenibile.

A CHI SI RIVOLGE
MPMI, aventi qualunque forma giuridica, operanti nei settori manifatturiero e dei servizi alla produzione, regolarmente costituite, attive ed iscritte nel Registro delle Imprese ed aventi unità locale o sede operativa in Emilia-Romagna.

AGEVOLAZIONE
Contributo a fondo perduto, nella misura massima del 20% o del 40% della spessa ammessa, a seconda che l’impresa acceda o meno ad un mutuo bancario, e per un importo non superiore a euro 150.000.
Sono ammissibili gli interventi aventi ad oggetto l’implementazione di tecnologie e sistemi finalizzati all’introduzione di innovazioni di processo, di prodotto, di servizio e organizzative idonee:
– ad ottimizzare, efficientare e rendere più produttivi e sostenibili i processi aziendali interni;
– a favorire la crescita e il consolidamento dell’impresa proponente all’interno delle filiere di appartenenza;
– a favorire il posizionamento dell’impresa proponente in mercati e/o filiere produttive diverse da quelle di appartenenza;
– a contribuire alla neutralità carbonica e alla lotta al cambiamento climatico;
– a determinare una ricaduta positiva con riferimento ad uno o più dei 15 ambiti tematici cross – settoriali individuati nella nuova “Strategia di specializzazione intelligente (S3) 2021/2027”.
L’investimento deve avere una dimensione finanziaria non inferiore a € 50.000.
Sono ammissibili le seguenti spese:
a) acquisto, anche nella forma del leasing, di beni strumentali materiali e di beni immateriali e intangibili;
b) realizzazione di opere murarie ed edilizie strettamente connesse alla installazione e posa in opera dei beni strumentali, max 10% delle spese della voce a);
c) acquisizioni di servizi di consulenza specializzata per la realizzazione del progetto e per l’ottenimento delle principali certificazioni di processo e di prodotto, max 10% della somma delle spese di cui alle lettere a) e b);
d) costi generali per la definizione e gestione del progetto, pari al 5% a forfait.
I progetti dovranno essere avviati a partire dalla data del 1° gennaio 2023 e conclusi entro la data del 31 marzo 2024.

COME SI ACCEDE
Procedura telematica tramite piattaforma Sfinge 2020 con SPID, CNS o CIE.
La Regione procederà alla chiusura anticipata della suddetta finestra al raggiungimento di un numero massimo di 400 domande presentate.

APERTURA
Dalle ore 10.00 del giorno 7 febbraio 2023 alle ore 13.00 del giorno 1° marzo 2023.

Con il D.L. 21/2022 (Decreto Ucraina) e D.L. 50/2022 (Decreto Aiuti) il Governo italiano ha disposto misure a favore delle imprese con l’obiettivo di compensare parzialmente l’aumento dei costi dell’energia e del gas.

Le imprese non energivore potranno usufruire di un credito di imposta per le bollette di energia elettrica e gas naturale relative al secondo e terzo trimestre 2022 (bollette di competenza 01/04/2022 – 30/09/2022, indipendentemente dalla data di emissione).

Al fine di poter richiedere il contributo occorre rispettare i seguenti requisiti:

 Energia elettrica
almeno un contatore di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW

  • per il credito relativo al II trimestre: la spesa per la materia energia (composta da: commercializzazione, materia prima, perdite e dispacciamento – al netto di eventuali oneri accessori, come da circolare AdE del 13/E del 13/05/2022), relativa al primo trimestre 2022, deve aver subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% rispetto al primo trimestre 2019.
  • per il credito relativo al III trimestre: la spesa per la materia energia (composta da: commercializzazione, materia prima, perdite e dispacciamento – al netto di eventuali oneri accessori, come da circolare AdE del 13/E del 13/05/2022), relativa al secondo trimestre 2022, deve aver subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% rispetto al secondo trimestre 2019.

Gas naturale
• Uso del gas per usi energetici diversi dal termoelettrico, sono pertanto esclusi i gruppi di cogenerazione;
• per il gas naturale la verifica del superamento del 30% viene eseguita sui prezzi pubblicati dal GME, pertanto, essendo già evidente il superamento di tale limite, possono aderire tutti gli utilizzatori.

L’azienda che rientra in questi requisiti potrà usufruire di un credito di imposta pari a:
• Energia elettrica: 15% della spesa per la materia energia (al netto di oneri accessori) relativa al secondo/terzo trimestre 2022.
• Gas naturale: 25% della spesa per la materia gas naturale consumato nel secondo/terzo trimestre 2022.

I conteggi per determinare l’importo esatto del credito fiscale a cui si ha diritto non sono sempre semplici, la Delibera ARERA n. 373/2022/R/Com del 29 luglio 2022 prevede l’obbligo per il fornitore di energia / gas di comunicare, su richiesta dell’impresa, l’incremento certificato dei costi e il credito d’imposta spettante. Obbligo che però vale solo nei confronti delle imprese non energivore e non gasivore che si riforniscono DALLO STESSO VENDITORE del 1° trimestre 2019.

ATTENZIONE AI TEMPI DI UTILIZZO: le agevolazioni prevedono l’uso in compensazione (in alternativa alla cessione integrale del credito) entro il 31 dicembre 2022, con la conseguenza che il beneficio è limitato agli utilizzi che effettivamente si riuscirà ad effettuare.

 

La Legge di bilancio 2021 ha previsto un esonero parziale, nel limite massimo individuale di 3.000 euro su base annua, dal pagamento dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps e dai professionisti iscritti alle Casse private.

Più precisamente, l’esonero spetta ai lavoratori:

  • che hanno percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro,
  • e che hanno subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33% rispetto a quelli dell’anno 2019.

I criteri e le modalità per la concessione dell’esonero in esame sono stati demandati ad un apposito decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze: il suddetto decreto, però, è stato pubblicato sul sito internet del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali soltanto lo scorso 27 luglio.

Il decreto pubblicato prevedeva l’invio di apposita domanda all’Inps, da presentare, pena decadenza, entro il 31 luglio 2021.

Con messaggio del 29/07/2021 dell’Inps però, il suddetto termine è stato rinviato al 30 settembre 2021: l’Inps ha inoltre annunciato l’imminente pubblicazione di una circolare che definirà le modalità di presentazione della domanda di esonero.

Con riferimento, invece, ai termini concessi ai professionisti, va evidenziato che l’articolo 3 del decreto in esame individua il termine di invio delle domande nel 31 ottobre 2021.

Tra gli interventi adottati nell’ambito del c.d. “Decreto Sostegni-bis”, il Legislatore ha previsto un ulteriore credito d’imposta riferito alle spese sostenute per:

  • la sanificazione dei luoghi di lavoro;
  • l’acquisto di dispositivi di protezione (DPI) per la tutela della salute dei lavoratori e degli utenti.

 SOGGETTI BENEFICIARI

  • esercenti attività d’impresa / lavoro autonomo;
  • enti non commerciali, compresi gli Enti del Terzo settore (ETS) e gli enti religiosi civilmente riconosciuti;
  • strutture ricettive extra-alberghiere a carattere non imprenditoriale munite del codice identificativo regionale.

 SPESE AGEVOLABILI

L’agevolazione è riconosciuta per le spese di:

  • sanificazione degli ambienti in cui si esercita l’attività lavorativa / istituzionale e degli strumenti utilizzati nell’ambito di tali attività;
  • somministrazione di tamponi a coloro che prestano la propria opera nell’ambito delle attività lavorative / istituzionali esercitate dai suddetti soggetti;
  • acquisto di:
    • DPI (ad esempio, mascherine / guanti / visiere / occhiali protettivi / tute protettive / calzari) conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria;
    • prodotti detergenti / disinfettanti;
    • DPI diversi dai precedenti e relative spese di installazione (ad esempio, termometri / termoscanner / tappeti / vaschette decontaminanti e igienizzanti) conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria e relative spese di installazione;
    • dispositivi (ad esempio, barriere / pannelli protettivi) per il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale e relative spese di installazione.

 CREDITO D’IMPOSTA SPETTANTE

Nel Provvedimento in esame l’Agenzia specifica che il credito d’imposta:

  • fruibile da ciascun beneficiario è pari al 30% delle spese agevolabili sostenute nei mesi di giugno, luglio e agosto 2021;
  • non può superare il limite di € 60.000.

Un successivo provvedimento dell’Agenzia, da emanare entro il 12 novembre 2021, al termine del periodo di presentazione delle istanze delle spese ammissibili, determinerà la quota percentuale dei crediti effettivamente fruibili, in rapporto alle risorse disponibili.

TERMINI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLA COMUNICAZIONE

I beneficiari del predetto credito d’imposta devono comunicare all’Agenzia delle Entrate l’ammontare complessivo delle spese agevolabili sostenute nel periodo giugno – agosto 2021.

La comunicazione va presentata dal 04.10.21  al 04.11.2021, esclusivamente in via telematica.

La data di inizio saldi estivi 2021 in Emilia-Romagna è fissata per sabato 3 luglio 2021; i saldi possono proseguire per un periodo massimo di 60 giorni, quindi fino al 31 agosto 2021.

Non esiste obbligo di comunicazione preventiva al Comune di competenza, ma, come sempre, i capi dovranno riportare indicazione del loro prezzo iniziale, prezzo finale e percentuale di sconto; la merce non in saldo dovrà essere tenuta separata dall’altra, con indicazione “merce non in saldo”.